Integral Ad Science ha pubblicato l’edizione italiana del Media Quality Report.
Il report illustra lo stato dell’inventory durante la prima metà del 2017, analizzando gli indicatori chiave della qualità dei media delle campagne pubblicitarie in Italia e in alcuni mercati globali.
L’analisi, la prima condotta sul nostro mercato su un totale di cinque miliardi di impression, rivela che nel periodo che va da giugno a dicembre dello scorso anno la viewability del formato display in ambiente desktop, partendo da un tasso del 40,8% nel primo semestre, è aumentata del 5,8%. Mentre, rispetto al benchmark globale, è complessivamente inferiore al 22,6%.
In termini di frode pubblicitaria (ad fraud) è emerso che la media delle frodi ottimizzate è stata dello 0,9% in Italia, contro uno 0,7% a livello mondiale.
Invece, il rischio (brand risk) dal primo al secondo semestre del 2017, rimane dunque invariato, sebbene nel nostro Paese risulti essere inferiore rispetto alla media globale. Il benchmark globale è del 7,9%, il brand risk in Italia è inferiore di oltre il 4,5%.
La maggior parte del brand risk in Italia deriva da contenuti classificati come contenuti per adulti (28,1%), linguaggio offensivo (25,0%) e download illegali (16,3%). Il maggiore incremento dal primo semestre del 2017 riguarda i contenuti segnalati per violenza, con un aumento di quasi il 139%.
Tuttavia, la violenza rimane una minima parte del rischio totale.